Da quest’anno è possibile accedere al “Bonus Pubblicità”
Imprese e professionisti ora possono richiedere uno sgravo fiscale applicabile sul materiale pubblicitario acquistato per la promozione della propria attività.
In cosa consiste?
Questo bonus è pensato per sostenere imprese e professionisti nella loro necessità di promuovere e far crescere le proprie attività e potranno beneficiare di un credito d’imposta, in relazione alle campagne pubblicitarie effettuate su quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche.
È una delle novità introdotte dalla manovra correttiva dei conti pubblici (articolo 57-bis, decreto legge 50/2017), che da attuazione a quanto previsto dalla delega contenuta nella legge 198/2016, finalizzata all’introduzione di benefici fiscali legati ad “Investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici, nonchè sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente”.
È accessibile ad imprese e ditte (individuali e non) di qualsiasi settore.
In particolare, il bonus prevede che, a decorrere dal 2018, venga attribuito un contributo per le attività che effettuano investimenti di questo tipo, sotto forma di credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% per microimprese, piccole e medie imprese, start up innovative.
Chi ha diritto al credito d’imposta?
La formulazione della norma è molto ampia, infatti, dalla sua lettura si evince che potranno beneficiarne “imprese e lavoratori autonomi” e sembra quindi includere in modo onnicomprensivo tanto le imprese a prescindere dalla loro forma giuridica, quanto i professionisti.
L’importante è che gli investimenti in questione siano “incrementali”, ovvero il loro valore deve superare almeno l’1% di quello relativo agli investimenti effettuati sugli stessi mezzi l’anno precedente.
Il credito d’imposta sarà poi utilizzabile esclusivamente in compensazione, mediante modello F24, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio del Ministri.